Era il 1995 quando Mamoru Oshii, sulla scia del Manga di Masamune Shirow, partoriva Ghost in the Shell, che al di là della forma rappresentativa prescelta, Anime (per i puristi), Cartone animato per i piu', resta ad oggi, secondo me, un capolavoro Cyber Punk.
Primo nel suo genere, insieme a Johnny Mnemonic dello stesso eccezionale 1995, introdusse spunti di riflessione e tematiche che 20 anni dopo, oggi, sarebbero diventati talmente centrali da vantare una notevole filmografia sull'argomento. Del resto l'arte disegna la vita e di fatto oggi la questione della sinteticità totale o parziale di un essere di forma umana è centrale.
Quelli di oggi sono veramente Strange Days, come dicevano i Doors, o come recita il titolo della pellicola prodotta da James Cameron, sempre nel 1995; la tecnologia per produrre organi e protesi sintetiche e soprattutto corpi sintetici sempre più sofisticati ha toccato vette tali che è possibile riprodurre in maniera quasi convincente, l'apparenza di una persona; si parla di bambole sessuali dotate di AI commercializzabili per il 2020, e ci sono già in giro "bambole parlanti" che svolgono le stesse "funzioni". Si bisbiglia di "collaboratori domestici" robot, e di androidi in guerra...
Ma il dilemma ancora oggi rimane quello; il '95 che tentò di sdoganare queste riflessioni, riuscendo di fatto a rivolgerle solo ad gruppo sparuto di osservatori perchè per i più furono solo film di fantasia sfrenata, lanciò il problema della coscienza e della percezione, della consapevolezza dell'Io e di quello che ne deriva, una questione tutt'oggi aperta.
Lungi dall'essere un semplice indugiare sul Cartesiano "cogito ergo...", piuttosto si tratta della domanda delle domande; può un ammasso di plastica e metallo provare un sentimento? Può arrivare a prendere coscienza di se fino al punto di rielaborare ricordi ed esperienze e farne un "sentire proprio"? Può l'uomo arrivare così vicino a sentirsi "Dio" ?
Di fatto, se anche volessimo considerare la capacità di dare vita a creature senzienti dotate di sentimenti come divina, è una prerogativa che di fatto l'essere umano possiede già, seppur attraverso un "pasticciato" ma divertente procedimento.
Ma resta la domanda fondamentale, possiamo dare un cuore alla plastica? E se o quando dovessimo riuscirci quale sarà il limite, la differenza, l'importanza, di essere veramente del tutto umani ?
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